Cristiano Bianchin, FIGURE

Le Gallerie dell’Accademia, in collaborazione con Caterina Tognon vetro contemporaneo, sono liete di presentare una selezione di sculture in vetro di Cristiano Bianchin (Venezia, 1963). Per la seconda volta, le Gallerie dell’Accademia partecipano alla kermesse internazionale dedicata al vetro proponendo un artista che dal 1992 si è dedicato quasi esclusivamente alla creazione di opere in questo materiale e che ha lavorato con grande continuità e intensità nelle fornaci di Murano: la fornace Anfora, guidata da Renzo Ferro con il maestro vetraio Andrea Zilio e il maestro molatore Giacomo Barbini, è divenuta la sua dimora artistica.

Per Bianchin lavorare il vetro costituisce una necessaria analisi del proprio linguaggio artistico, basato sulle classiche tecniche vetrarie muranesi messe a confronto con nuove sperimentazioni formali. L’oro, il rosso e il nero sono i colori dominanti delle sculture scelte per dialogare con il patrimonio del museo, instaurando un fertile confronto con opere che spaziano dai preziosi dipinti a fondo oro ai candidi gessi di Canova.

Al candore dei gessi di Antonio Canova, che popolano il corridoio palladiano, Cristiano Bianchin risponde con la brillantezza dei colori vitrei muranesi. Già nel 1995 l’artista veneziano aveva costruito un dialogo con il grande maestro del Neoclassicismo nella Gipsoteca di Possagno: oggi, a oltre vent’anni di distanza, Bianchin torna a riflettere sul rapporto tra le proprie opere e i gessi canoviani presentando un Raccoglitore di pensieri, della serie Lingam, e un esemplare dal ciclo dei Riposapesi. Il Raccoglitore di pensieri in pasta di vetro rossa rimanda idealmente all’urna esposta nel Tablino che conservava il cuore e la mano di Canova, mentre le due sculture, una bianca e una nera, che danno forma al Riposapesi, sono simbolo del contrasto tra gli opposti ma anche della soluzione del conflitto attraverso un catartico e sensuale abbraccio.

L’abside di quella che fu la chiesa gotica di Santa Maria della Carità, uno dei luoghi più magici e suggestivi del museo, accoglie sei sculture di Cristiano Bianchin appartenenti alla serie delle Crisalidi. I sinuosi ed eleganti vetri antropomorfi ripercuotono idealmente le forme dei santi che emergono dalle tavole dipinte poco meno di sei secoli or sono nella bottega di Jacopo Bellini, con ogni probabilità in collaborazione con i suoi figli Giovanni e Gentile. Le Crisalidi, realizzate a Murano negli anni Duemila, sono pensate da Bianchin come idoli contemporanei e riprendono le fogge ieratiche tipiche della statuaria antica. Il vetro nero opaco, solitamente raro nella produzione artistica vetraria, per l’artista tende a simboleggiare purezza, ordine e sensualità.

L'inaugurazione della mostra si terrà domenica 9 settembre, dalle 16.00 alle 19.00, presso la stessa sede.